Dopo anni di assenza torna in italiano, con una nuova traduzione, il terzo volume dell’autobiografia di Emma Goldman.
Il testo copre il periodo tra il 1908 e il 1917, restituendo una Emma nel pieno del suo fervore rivoluzionario, in anni segnati dalla crescente repressione e dalla corsa verso la guerra. In queste pagine troviamo l’opposizione radicale al militarismo e al nazionalismo, la denuncia dell’apparato repressivo, la difesa dell’obiezione di coscienza, la critica feroce al capitalismo e allo Stato, le campagne per la maternità consapevole e l’amore libero e molto altro.
Uno degli elementi centrali del testo è sicuramente l’antimilitarismo di Emma, la quale si oppone in modo netto e deciso alla leva obbligatoria e al patriottismo imperante, invitando alla diserzione anche quando la repressione si fa durissima.
Altro elemento fondamentale è il rifiuto del moralismo borghese, della famiglia patriarcale e della subordinazione della donna ai doveri sociali imposti. Emma si batte infatti per l’accesso alla contraccezione, per l’amore libero, per l’autonomia di scelta contro ogni ingerenza religiosa o statale.
Nel nostro presente fatto di guerre, retoriche securitarie e femminismi addomesticati, tornare a rileggere Emma Goldman significa rimettere al centro della discussione temi quali l’antimilitarismo radicale, la critica del patriarcato, la solidarietà internazionalista e l’anarchismo come pratica concreta.
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